mercoledì 10 aprile 2013
martedì 9 aprile 2013
::Oggi le guerre si chiamano missioni di pace:: 21 aprile 2013, Auditorium di Calderino
Oggi
le guerre si chiamano missioni di pace
La nostra proposta è di
una serata con la cittadinanza per pensare insieme
la tematica del no alle
guerre e alle armi.
Partendo dal periodo
storico della liberazione d'Italia dalla presenza dei fascisti e
della dittatura per arrivare ai giorni nostri.
Come mai ancora oggi le
armi vengono prodotte su larga scala e si creano conflitti per la
loro produzione?
Come mai noi cittadini
siamo obbligati a venderle e comprarle finanziandole in maniere
subdole e a volte senza nemmeno saperlo?
A cosa servirebbero le
armi se non ci fossero le guerre?
Come sarebbe il nostro
mondo e la nostra quotidianità senza le guerre?
Sono domande semplici,
sembrerebbero pensate da bambini, ma purtroppo ancora senza
risposta.
Non siamo ingrado di
chiudere il capitolo violento che ci riesce a separare con così
tanta precisione, non siamo capaci di trovare soluzioni diverse,
quindi prendiamo atto della situazione mondiale e proviamo a proporre
un momento di riflessione su queste tematiche.
Con l'aiuto della musica,
del teatro, del video e della fotografia, di un banchetto con
materiale informativo vorremmo vivere una serata insieme per dirci no
alla guerra e alla produzione di armi e per sensibilizzare tutti
sull'esistenza nella nostra costituzione dell'articolo 11 e dei suoi
contenuti.
Oggi le guerre le chiamano
missioni di pace, come ci siamo arrivati?
Cosa glielo fa pensare?
Una missione di pace per
sistemare gli affari economici con ogni mezzo, senza nessun rispetto
della vita umana e perchè l'Italia continua a farne parte,
nonostante la nostra costituzione non lo preveda?
Oggi la guerra è anche
repressione, dei pensieri e dei diritti e nel nostro paese abbiamo
guerre non ufficiali come il G8 di genova 2001, come il 15 ottobre
2011 a Roma.
Nella nostra quotidianità
è guerra anche quando un ragazzo viene ucciso per strada, senza aver
praticato l'illegalità, ma per abuso di potere dei suoi carnefici,
si chiamano omicidi di
stato e fanno parte della nostra guarra quotidiana, dove vengono
armate persone in nome della legalità, ma che di legalità sanno ben
poco se non nulla e applicano le leggi della nostra costituzione a
piacimento loro.
Sono questi momenti
italiani che creano la nostra guerra, qui e oggi.
A livello internazionale,
invece, siamo costretti ancora a partecipare a guerre per il
petrolio, per il coltan, per il deturpamento della terra e dei nostri
diritti, per motivi religiosi,
dalla Siria alla Palestina
passando per il Congo e tantissimi altri luoghi coinvolti ancora oggi
in conflitti bellici.
E la domanda è sempre
una: siamo d'accordo o c'è chi lo decide per noi?
Proviamo, quindi, insieme
a proporre questa serata tematica,
per riflettere e tenere
chiaro alla memoria che la guerra e la continua produzione di armi
non è quello che vogliamo e i messaggi che vogliamo lanciare alle
nuove generazioni sono di cambiamento ed evoluzione,
altre soluzioni ci sono e
possiamo praticarle quotidianamente per modificare lo stato attuale
delle ingiustizie degli eventi bellici che coinvolgono ancora il
nostro mondo.
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