mercoledì 30 gennaio 2013

PERSONAGGI, INTERVISTA A SANDRA BAROZZI



Chi è Sandra Barozzi? Prima di tutto è un genitore appartenente ad una normale famiglia che vive a Monte San Pietro e madre di un giovane che ha frequentato tutto il ciclo della nostra scuola dalle primarie, alle secondarie inferiori (oggi iscritto al Liceo classico Galvani).
Sandra Barozzi però ha una particolarità: come genitore ha deciso di seguire l’educazio- ne scolastica del figlio da vicino e soprattutto di dedicare tempo – molto tempo – affinché i problemi della scuola potessero risolversi nel migliore dei modi e con tempi utili al lavoro degli insegnanti. Per questo in oltre 12 anni chi ha frequentato le scuole di Calderino ha trovato frequentemente Sandra in quanto genitore e rappresentante dei genitori nell’Istituto Comprensivo e per tre mandati Presidente del Consiglio d’Istituto.
Vivace animatrice e anche interlocutrice tra Comune e Istituzione scolastica.
Quando all’inizio del 2012 abbiamo avviato le iniziative del progetto Insieme per la Cultura, ci siamo accorti immediatamente che il tema relativo al rapporto tra scuola e territorio era assai più avanzato che in altre realtà della nostra regione: il Comune di Monte San Pietro e l’Istituto Comprensivo dialogavano con efficacia e risolvevano problemi che non erano solo funzionali ai servizi, ma le istituzioni dialoga- vano su programmi e contenuti. I genitori partecipavano attivamente a questo dialogo e Sandra era la loro rappresentante.
Assolutamente instancabile, animata da una tensione costruttiva che spesso si traduce nella “testardaggine” di voler risolvere i problemi anche se impervi e demoralizzanti, Sandra da quest’anno ha assunto il ruolo di Presidente del Comitato dei Genitori che è una neonata organizzazione sul territorio autogestita.


Gianpaolo Salbego. Sandra, la tua è una storia importante e caratteristica a Calderino. Come riassumeresti il tuo ruolo di rappresentante dell’Istituto Comprensivo in tutti questi anni?

Sandra Barozzi. Con il termine collaborazione. In ogni area, in ogni aspetto in cui la scuola ha evidenziato una necessità, ci siamo attivati per dare una risposta costruttiva e a volte risolutiva per tale necessità. Questo ha richiesto una struttura efficace ed efficiente e un numero sempre crescente di attività di sostegno per la raccolta di fondi per l’arricchi- mento dell’attività didattica. L’IC di Monte San Pietro è così arrivato ad un livello didat- tico di eccellenza e il nostro impegno è stato per la maggior parte rivolto ad evitare che i tagli alla scuola pubblica portassero ad un im- poverimento di questo patrimonio. Al contrario – a dispetto di questi tagli – possiamo dire addirittura di aver elevato l’offerta formativa- per esempio collaborando all’ambizioso pro- getto di dotare tutte le aule della scuola se- condaria di primo grado della LIM (Lavagna Interattiva Multimediale).

GS. Il Comitato dei genitori è nato da poco, ma cosa è realmente, perché si è sentita la necessità di dargli vita e che obiettivi si sta ponendo?

SB. Il Comitato dei genitori è di fatto una veste ufficiale di un lavoro cospicuo svolto nel passato: i genitori in questo modo si sono dotati di una struttura organizzativa rappresentativa e di un’esistenza giuridica. Questo ci permette relazioni ufficiali con le istituzioni e con qualsiasi entità esterna alla scuola.
Il Comitato è nato ufficialmente nel maggio scorso e ha un Vice-Presidente, un Presidente, un Tesoriere e un Segretario. Ne fanno parte di diritto tutti i genitori eletti in organi di rappresentanza della scuola (i rappresentanti di classe, i membri del Consiglio d’Istituto ecc).
Gli obiettivi sono gli stessi per cui i geni- tori da sempre hanno lavorato: sostegno alle attività didattiche, raccolta fondi, organizzazione di eventi, altre attività integrative come
i corsi di aggiornamento, incontri con profes- sionisti, specialisti nei vari settori del lavoro. Preciso che ogni attività è portata avanti con la più totale intesa tra il Comitato e la dirigenza scolastica ed è in ogni caso la scuola ad indirizzare e a darci le priorità d’intervento.


GS. Come sei riuscita ad organizzare e motivare le persone necessarie a concretizzare questi obiettivi?

SB. Penso che la presenza costante in prima persona sia certamente il motore più coinvol- gente e aggregante. Ogni genitore ha impegni, ma ho potuto constatare che molte persone danno volentieri la loro disponibilità e l’ener- gia che il volontariato e la voglia di realizzare progetti richiede.
Debbo dire che alla fine ciò è risultato
impegnativo, ma tra noi fortemente aggregante e piacevole. La soddisfazione di vedere cosa
si riesce a realizzare quando ci si impegna, ripaga ampiamente delle fatiche sostenute.
Tra le attività svolte nello scorso anno scolastico mi piace ricordare: la Banca del libro che
ha avuto riconoscimenti diversi ed è stata recensita dal bollettino del Comune di Monte San Pietro, consiste in una raccolta e scambio completamente gratuito di libri di testo usati per i ragazzi delle scuole medie; la giornata “dell’usato di classe” dove viene riciclata ed offerta la merce, raccolta dai genitori volontari; la “corrida di carnevale” organizzata dalla sezione musicale, con esibizioni di dilettanti allo sbaraglio; le discofeste organizzate per introdurre i ragazzi delle scuole medie a situa- zioni relazionali e “di serata” in ambiente protetto; infine i più svariati mercatini in ... ogni occasione.
Debbo dire che per realizzare tutto questo c’è voluta la collaborazione e l’aiuto di tante persone esterne alla scuola. Nella mia attività (13 anni quasi) ho sempre incontrato tanta disponibilità: in ambito territoriale la collaborazione è stata continua e costante con l’Amministrazione comunale; con la Biblioteca; con molte Associazioni territoriali in particolare la Pro-loco e la Polisportiva di Monte San Pietro.

GS. Quando ho avviato la prima idea di Insieme per la Cultura ho visto te e l’IC subito iperattivi: mi sarei aspettato di trovare una realtà simile ad altre e dover trovare modalità tramite il Comune per rapportarsi alla scuola, invece da subito è emerso
che l’IC era attivo e presente e addirittura trainava e che già era in corso una fattiva collaborazione tra Scuola e Istituzione territoriale.

SB. All’interno della scuola sia il personale insegnante, che amministrativo e i collabora- tori lavorano in sintonia tra loro e hanno sem- pre agevolato il nostro intervento. Tutti contribuiscono a creare quell’armonia tra soggetti differenti che animano la scuola, armonia che è il motore di tanti risultati. Anche il personale entrante percepisce come primo impatto questa armonia e vi si inserisce. Collaborazio- ne e vivacità sono il motore e ancora una volta dietro a quel motore ci sono persone.
Una delle carenze maggiori però a mio avviso è l’informazione. Tu mi dicevi che come cittadino – non avendo figli in attività scolare – trovi difficoltà ad essere informato delle attività: ciò avviene anche per i genitori, difficili da raggiungere e malgrado abbiamo costruito un blog, un giornale per dibattere i problemi e porli a conoscenza dei diretti interessati, è ancora insufficiente. Non abbiamo trascurato l’informazione, ma è un meccanismo che richiede ancora lavoro.

GS. L’informazione è un problema. Anche in Insieme per la Cultura abbiamo analoghi problemi al vostro. Blog e Newsletter raggiungono persone, ma dovrebbero avere una penetrazione maggiore che purtroppo è carente perché si hanno poche disponibilità a lavorare per informare. Informare vuol dire comunicare e forse questo spaventa chi si lascia prendere dalla difficoltà tecnica dei mezzi informatici o anche dello scrivere cose di cose, mentre forse sarebbe sufficiente lasciarsi andare creativamente. Come pensi di risolvere il problema?

SB. Attualmente sono in corso iniziative sia da parte della scuola che del Comitato dei genitori per raccogliere quanti più indirizzi di posta elettronica per mandare comunicazioni via mail. Stiamo anche cercando di creare un “responsabile” che curi la redazione di brevi articoli a commento di ogni iniziativa propo- sta dal Comitato.

GS. Una riflessione che sto facendo da tempo è relativa agli adolescenti. Constato tante attività con risultati alterni, destinate ai bambini di ogni fascia d’età e agli adulti. Le iniziative invece rivolte agli adolescenti - fatta eccezione per lo sport - non sempre arrivano a coinvolgerli, perfino lavorando in ambiti legati ai loro interessi: il rock per esempio. Quale è il tuo parere?

SB. Molte delle iniziative organizzate dal Comitato hanno un ottimo successo di presenze. Credo che l’attenzione dei nostri giovani sia selettiva perché i carichi di lavoro dovuti alle attività che li coinvolgono sono elevati e in secondo luogo perché la proposta, l’offerta delle attività è molta e non mi meraviglia che diverse possano non essere seguite.

GS. Quindi deduco che solo iniziative di grande richiamo e appartenenti all’immaginario collettivo giovanile, possono avere successo.

SB. Senz’altro. Solo alcune attività, perché i nostri adolescenti – quasi tutti – hanno un’attività fisica/sportiva che li impegna almeno in 2/3 allenamenti settimanali, poi ci sono corsi facoltativi a scuola sia nelle varie discipline che sportivi, spesso ben fatti e perciò accattivanti e ancora corsi di musica, prove di gruppo come nel caso degli ensemble musicali ecc.
L’offerta è molta e loro debbono selezionare il tempo e ottimizzarlo. Poi non dimenti- chiamo che l’adolescente va accompagnato dal genitore: non sempre è in grado autonomamente di risolvere problemi logistici: se vuole andare a spettacoli serali, molto spesso deve andarci col genitore, per cui partecipare alle iniziative vuol dire spesso coinvolgere l’organizzazione complessa della famiglia e della scuola.

GS. Un’ultima domanda. Quindi a Calderino quali attività ci sono in previsione in questo inizio 2013?

SB. Sabato 26 gennaio, l’attesissima Discofesta d’Inverno destinata ai ragazzi delle scuole medie e ai loro amici. Sabato 9 febbraio si ri- propone la Corrida di Carnevale, festa per le famiglie con la possibilità di esibizioni, entrambe le iniziative si terranno presso la Sala Polivalente di Ponterivabella.

GS. Bene! Un caro augurio per il Comitato e ti ricordiamo che Insieme per la cultura continuerà a svolgere la sua funzione informativa e di aiuto alle iniziative che promuovete perché – siamo d’accordo con te - i problemi si risolvono con le persone che collaborano.

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